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AMARE GLI EBREI, ODIARE ISRAELE, di Valentino Baldacci

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Antisemitismo e antisionismo nella nostra società.

È abbastanza diffuso, specialmente tra gli intellettuali, un atteggiamento che unisce, a dichiarazioni di amore verso gli ebrei in quanto vittime e perseguitati, in particolare durante la Shoah, un atteggiamento fortemente negativo verso lo Stato d’Israele, che spesso giunge a un vero e proprio ribaltamento storico, indicando negli israeliani i “nazisti” di oggi. Le cause di questo atteggiamento sono molteplici. Alla base c’è una certa immagine del popolo ebraico che per definizione deve essere vittima e perseguitato, nei secoli. Il venir meno di questa immagine consolidata disturba e ancor più disturba quella di un popolo ebraico capace di difendersi anche con l’uso della forza di fronte alle aggressioni che ha subito fin dal momento stesso della nascita del suo Stato e anche da prima. Se lo Stato d’Israele dovesse - a somiglianza di quello che hanno fatto altri Stati - adottare un motto, credo che il più appropriato sarebbe “Mai più come pecore al macello”. Ed è proprio il venir meno di questa immagine dell’agnello sacrificale sul quale riversare i propri buoni sentimenti ciò che non viene accettato da molti.


Valentino Baldacci Ha insegnato nella Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze. E’ Presidente dell’Associazione Italia-Israele di Firenze, ed autore di numerose pubblicazioni.

Prefazione di Noemi di Segni.

Collana: Monografie - Pagine: 200 con 20 fotografie - Formato: 13,5x21

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