luglio 20, 2020
LA GIOSTRA DEL SARACINO, UNA TRADIZIONE CHE SI RINNOVA OGNI ANNO AD AREZZO
Arezzo! Una città della Toscana forse meno conosciuta di Firenze, Siena e Pisa, ma non per questo meno bella e degna di essere visitata, conosciuta e anche vissuta. Sì perchè ad Arezzo, non si possono solo ammirare gli splendidi dipinti di Piero della Francesca, la casa del Vasari o il Crocifisso di Cimabue, il bellissimo centro storico con le sue chiese, i suoi palazzi, le sue splendide piazze e altro ancora, ma si può in qualche modo provare a vivere il calore e la passione della sua gente andando ad assistere ad una delle più belle manifestazioni in costume che si svolgono in Italia e forse nel mondo: la Giostra del Saracino! Due volte all'anno, il penultimo sabato di giugno e la prima domenica di settembre, la città di Arezzo si divide e si colora a festa con le bandiere e i foulard dei quattro quartieri storici: Porta Santo Spirito, Porta del Foro, Porta Crucifera e Porta Sant'Andrea. Durante questi eventi, si dissolvono le amicizie e anche le parentele più strette, fino anche alla moglie e al marito, vacillano, trasformandosi tutti gli aretini in accaniti tifosi e sostenitori del proprio quartiere senza guardare in faccia proprio a nessuno. Lo spettacolo è emozionante ad iniziare dal corteggio storico per le vie del centro che precede la gara vera e proprio che si svolge nella meravigliosa cornice di Piazza Grande. Nella sfida i quattro cavalieri rappresentanti ciascun quartiere devono centrare, al galoppo del proprio cavallo, con una lancia un bersaglio di pochi centimetri piazzato sullo scudo di un bersaglio girevole, detto "buratto", facendo attenzione a non ricevere sulla schiena il contraccolpo della mazza che il buratto tiene in mano sul lato opposto dello scudo. Già assistere a tutto questo, varrebbe il prezzo del biglietto. Ma lo spettacolo nello spettacolo, quello che ancora di più affascina lo spettatore neutrale è osservare la gente di Arezzo che prima, durante e dopo partecipa in modo appassionato alla gara fratricida. Nella calca della piazza che ribolle, inizia la gara dei cori e degli sfottò fra i quartieranti, a volte qualche scherzo anche più pesante e magari qualche scazzottata di troppo. La tensione è fortissima, quando parte il cavaliere con la lancia in resta, tutti restano con il fiato sospeso fino a quando viene annunciato il punteggio, che spesso richiede tempi anche lunghi di analisi. L'effetto è quello che oggi si vive negli stadi quando dopo un gol si attende il sigillo del VAR che giudica la posizione dell'ultimo uomo in fuorigioco. Alla fine della gara parte la grande festa per i vincitori con che si protrae fino a notte tarda per le strade e le piazze della città, mentre gli sconfitti tornano a casa mesti già pensando alla rivincita, alla prossima Giostra. "Ci rifaremo ... ci rifaremo .."